
Questa è la raccolta dei lavori teorici di Michail Bachtin, la cui opera si forma al confine tra filosofia, storia e letteratura e costituisce il contributo piú originale e fecondo che, dopo i «formalisti», la cultura russa abbia dato alla «scienza della letteratura». In questi saggi, scritti per lo piú negli anni Venti e Trenta e pubblicati postumi, Bachtin elabora una teoria del romanzo arditamente originale e la verifica su tutto l’arco di sviluppo di questo genere letterario, dal romanzo greco e latino alla biografia antica, dal romanzo di cavalleria al mondo di Rabelais, fino alle linee centrali di sviluppo del romanzo moderno. Il continuo scambio di energie critiche fra teoria e storia genera una messe straordinaria di interpretazioni, proposte, intuizioni, sorrette da una metodologia rigorosa e animate da un pensiero innovatore.Oltre che come una teoria del romanzo il libro può essere letto come espressione di una filosofia «dialogica» profondamente libera e sovvertitrice. Non ultima sorpresa è la figura stessa dell’autore quale si disegna attraverso tutto il suo lavoro, che per quasi mezzo secolo fu svolto con straordinaria tenacia, nell’oscurità e spesso nell’ostilità: la figura esemplare di uno spirito indipendente e creativo, le cui idee oggi sono considerate come precorritrici della semiotica, ma di cui forse sarebbe meglio rispettare la singolare originalità fuori da ogni incasellamento classificatorio, nell’orizzonte delle moderne «scienze della cultura».